Perché lo chiamiamo Giubileo di Platino e cosa rappresentano i gioielli sfoggiati per i 70 anni di regno di Elisabetta II?
Il platino è un metallo di colore bianco argenteo, duttile, malleabile e di facile lavorazione.
Pur nel complesso più abbondante dell’oro, lo si trova in natura quasi esclusivamente associato ad altri metalli. Di conseguenza, il suo processo di estrazione è molto più complesso e il suo valore di mercato è più alto.
Già noto alle civiltà pre-colombiane, il platino fu “scoperto” dagli spagnoli nel Settecento. In senso dispregiativo venne nominato “platina”, diminutivo di “plata”, argento. Nel corso dei secoli, in ragione delle sue caratteristiche di forza e durevolezza, il platino si riscattò. Il largo uso nella gioielleria ha aumentato la sua notorietà, al punto che per un breve periodo venne considerato nell’immaginario collettivo più prezioso dell’oro.
Sarà stata la “popolarità” di cui ha goduto questo prezioso metallo ad aver determinato che una ricorrenza “di platino” sia da considerare più importante rispetto ad una “d’oro” o “d’argento”?
Approfondiamo la questione degli ormai tanti materiali simbolici associati agli anniversari. Nel 1922 è stata l’americana Emily Post, nel suo libro intitolato “Etiquette in Society, in Business, in Politics and at Home” ad abbinare ad ogni ricorrenza un materiale differente. Fu lei la prima ad andare oltre i tradizionali riferimenti ad argento ed oro, già utilizzati nel Medioevo come omaggio alla sposa per congratularsi degli anni di nozze trascorsi. La scrittrice ne aggiunse molti altri a partire dall’osservazione delle abitazioni e della frequenza dei materiali in esse presenti. Fu così che il Platino si trovò d’improvviso ai primi posti della classifica, surclassando l’oro, storicamente associato alle ricorrenze dei cinquantenari.
E veniamo così all’attuale Giubileo di Platino di Elisabetta II. Da settant’anni Regina d’Inghilterra e icona di stile ed eleganza, Elisabetta è appassionata di materiali e pietre preziose.
Ogni elenco o classifica viene meno di fronte all’inestimabile valore dei Gioielli della Corona Inglese. Pezzi unici, carichi di storia e riferimenti alla gloria politica della monarca, che non perde occasione di sfoggiare nelle sue ormai sempre più rare cerimonie pubbliche. La selezione dei gioielli indossati nel corso delle cerimonie sono di interesse per l’opinione pubblica anche e soprattutto perché sono simbolici, raccontano storie e veicolano messaggi.
La spilla di diamanti indossata dalla Regina nel giorno del “Trooping the Colour” – la parata nota come “Sfilata delle Bandiere – non casualmente è la “Brigade of Guards Brooch”, che simboleggia la longevità. Realizzata con diamanti naturali, rappresenta tradizionalmente la gratitudine della sovrana ai reggimenti militari britannici e del Commonwealth.
La spilla indossata invece nel giorno di conclusione delle Cerimonie del Giubileo, lo scorso 5 giugno, si chiama Queen Victoria’s Bow. Si tratta di un cimelio che lega Elisabetta alla Regina Vittoria, colei che la precedette in termini di longevità e che ne commissionò personalmente la creazione. L’originaria versione era composta di 3 spille a forma di fiocco e per la sua realizzazione vennero impiegati 506 diamanti forniti direttamente da Vittoria. Lasciata in eredità alla famiglia reale, la Queen Victoria’s Bow entrò a far parte dei Gioielli della Corona e da allora tramandata di regina in regina, fino a giungere al 2022, con il Giubileo di Platino di Elisabetta II.
Photo credit by Getty Images