I diamanti da investimento hanno caratteristiche esclusive di purezza che li contraddistinguono per rarità e qualità. Ma come e dove vengono descritte tali proprietà?
Il certificato gemmologico è la carta d’identità di una pietra, che ne descrive in maniera appropriata le caratteristiche tecniche utili a definirne il valore di mercato. Ci sono diversi Istituti Gemmologici riconosciuti a livello internazionale che rilasciano tale certificazione e, anche se ognuno di essi segue uno schema o ordine particolare, le informazioni riportate nei certificati sono le stesse.
In particolare, il certificato gemmologico di un diamante non parla solo delle 4C (link alla sezione diamanti) ma riporta tutti i seguenti punti di fondamentale importanza per definire la qualità della gemma:
- Taglio (shape) – le forme che un diamante può assumere sono molte: round, pear, oval, marquise…La scelta del taglio influisce in modo determinante sul suo valore complessivo e, in particolare, sul modo in cui esso restituisce all’occhio umano il proprio colore.
- Cut grade (cut) – indica la qualità del taglio eseguito sulla base delle proporzioni standard. La valutazione del taglio segue la scala definita dal GIA (Gemological Institute of America) e seguita a livello globale, che va da excellent a poor.
- Peso o carato (carat) – rilevato con bilance elettroniche di precisione, il peso del diamante è espresso in carati metrici (simbolo ct), dove un carato corrisponde 0,20 grammi.
- Dimensioni (dimensions) – rilevate con il calibro Leveridge ed espresse in millimetri, le dimensioni di un diamante taglio brillante includono anche il diametro della tavola espresso in percentuale, l’altezza della corona, la profondità del padiglione, il tipo di apice (culet) e, infine, lo spessore della cintura.
- Colore (color) – questo valore è espresso sotto forma di lettere seguendo le indicazioni del GIA. Si va dal grado D per un diamante eccezionalmente incolore, fino al grado Z per pietre tendenti al giallo. I diamanti colorati, invece, vengono definiti fancy.
- Purezza (clarity) – all’interno di un diamante, durante il processo di cristallizzazione, possono formarsi delle microinclusioni. La purezza deriva dal numero di tali inclusioni individuate con una lente a 10 ingrandimenti e indicate seguendo una scala che va da IF (Internally Flawless) a Piqué 3 (pietra con grandi inclusioni visibili anche a occhio nudo).
- Finish grade – è il grado di finitura che deriva dall’esperienza del tagliatore.
- Simmetria e lucidatura (simmetry e polish) – la prima indica quanto la pietra è simmetrica, l’altra la qualità della lucidatura delle singole faccette.
- Fluorescenza (fluorescence) – eventuale fluorescenza mostrata dalla pietra se sottoposta a luce ultravioletta.
- Grafico della pietra (plotting diagram) – il disegno che rappresenta una sorta di sintesi delle caratteristiche tecniche.
- Ologramma (Holograms) – elemento a prova dell’autenticità del certificato stesso.
- Numero di certificato (report number) – il numero univoco del certificato, utile per trovare un riscontro presso lo stesso istituto che lo ha emesso.
- Commenti (comments) – eventuali commenti e annotazioni.
Tutti i diamanti da investimento commercializzati da Diamanti Italia sono certificati dal GIA, il Gemological Institute of America, dall’HRD (Hoge Raad voor Diamant) o dall’IGI, l’International Gemological Institute.
#diamanti
#certificatogemmologico