Gli effetti della pandemia di Covid-19 sul settore del lusso sono molteplici. Se ne parla in modo diffuso nel decimo rapporto sull’industria mondiale dei diamanti, preparato dall’Antwerp World Diamond Centre (AWDC) e da Bain & Company.
I risultati del 2019 si sommano a quelli del 2020 per fornire un aggiornamento sulle preferenze e gli atteggiamenti dei consumatori. Tra i fattori che hanno influenzato la produzione, la domanda e la vendita di diamanti nei principali mercati del mondo, in prima linea c’è Internet.
Prima di tutto bisogna osservare che la vendita al dettaglio di diamanti ha ottenuto risultati migliori rispetto a quella di altri prodotti del mercato del lusso personale. Nel 2020 la produzione è diminuita del 20% rispetto all’anno precedente, per la chiusura dei siti estrattivi e delle taglierie durante il lockdown. Ma la riduzione delle vendite si è concentrata nel primo e nel secondo trimestre. Verso la fine dell’anno, complici le festività, la domanda di gioielli in oro e diamanti è tornata a crescere.
Ma come si sono comportati i produttori durante questo complicato 2020?
I principali minatori hanno annullato le vendite nella prima metà dell’anno. È stato consentito ai clienti di posticipare l’acquisto di pietre grezze. E nel mentre, tutti gli stakeholder si sono dotati di nuovi sistemi digitali per favorire la compravendita di diamanti online.
L’e-commerce business-to-consumer è cresciuto nel 2020, con circa il 20% delle vendite al dettaglio avvenute online. In realtà i consumatori finali affermano di preferire ancora l’acquisto dal vivo di diamanti tagliati (90% -95%). Ma le cose stanno cambiando rapidamente.
Alrosa ha venduto con successo circa il 95% dei lotti alla sua asta digitale dello scorso aprile. La tecnologia Digital Twin ha permesso ai clienti di analizzare le merci a distanza e tracciare i diamanti tagliati fino alla miniera.
L’asta digitale si è svolta dall’1 al 22 aprile 2021 con 238 clienti registrati. Il produttore russo ha venduto circa 2.040 carati per un totale di 8,8 milioni di dollari. La tecnologia utilizzata ha consentito agli acquirenti di osservare nel dettaglio i parametri chiave di ogni diamante. La scansione 3D ha fornito poi dati completi sulla forma, le inclusioni interne, il colore e la fluorescenza di ogni pietra.
Già nel 2020 il mercato dei diamanti grezzi aveva implementato piattaforme di vendita simili, per superare i vincoli di viaggio e semplificare il rapporto minatore-gioielliere. Le aste online hanno guadagnato una quota maggiore delle vendite di diamanti grezzi e hanno compensato i deficit nei canali di vendita tradizionali dello scorso anno e anche della prima metà 2021.
È improbabile che questa tendenza all’acquisto online cambi dopo la pandemia. Ciò vuol dire che il settore diamantifero si trova davanti una nuova sfida da superare. I rivenditori finali devono investire nelle loro capacità digitali e adeguarsi al cambiamento dei canali di vendita.
Anche se ancora la maggior parte dei consumatori preferisce completare l’acquisto di gioielli nei negozi fisici, gli strumenti digitali sono il primo canale di informazione per ricercare ciò che si desidera e pianificare gli acquisti.