Il World Gold Council ha pubblicato in aprile il report del primo trimestre del 2022 sull’andamento dell’oro definendo solido il mercato e ottima la partenza di questo nuovo anno.
Certamente i dati sono incoraggianti se si considerano gli aspetti chiave che hanno impattato sulle prestazioni e guidato sia il prezzo che la domanda dell’oro:
– l’invasione dell’Ucraina, iniziata a fine febbraio e attualmente ancora in corso, con sanzioni alla Russia che inevitabilmente comportano danni alla sua economia, con ripercussioni anche sull’economia globale;
– l’aumento dell’inflazione;
– le misure restrittive che hanno colpito nuovamente alcune aree della Cina a causa di un serrato lockdown, compromettendo l’economia locale nonché quella mondiale, se si pensa ad esempio che Shanghai è il porto più grande al mondo.
Dopo un buon inizio del primo trimestre in Cina, la domanda di oro si è praticamente fermata a marzo. I nuovi rigidi blocchi imposti per contenere una recrudescenza del COVID-19 hanno avuto un impatto sulla domanda di gioielli, lingotti e monete.
In un periodo in cui il prezzo dell’oro in dollari è aumentato dell’8%, la domanda di metallo giallo (escluso OTC) è aumentata del 34% su base annua, arrivando a 1.234 t. Il più alto tasso dal quarto trimestre 2018 e il 19% al di sopra della media quinquennale di 1.039 t.
L’investimento in lingotti e monete è stato di 282 t nel Q1, l’11% al di sopra della sua media trimestrale degli ultimi cinque anni. I rinnovati blocchi in Cina e i prezzi locali storicamente elevati in Turchia hanno tuttavia contribuito in modo determinante al calo su base annua.
Le banche centrali hanno aggiunto 84 t alle riserve auree ufficiali globali durante il primo trimestre. Gli acquisti netti sono più che raddoppiati rispetto al trimestre precedente.
Anche la produzione delle miniere d’oro è stata superiore del 3% su base annua a 856 t. La Cina ha ripreso la produzione quasi completa dopo le chiusure legate alla pandemia da COVID-19 degli scorsi anni.
L’offerta di oro riciclato è balzata a 310 t (+15% a/a). Il dato migliore degli ultimi sei anni.
Quindi nonostante le tante incertezze per l’imminente futuro, l’oro continua a confermarsi un porto sicuro. Secondo James Luke della Schroders nel 2022 il prezzo dell’oro continuerà a salire indipendentemente dagli sviluppi geopolitici del conflitto Russia-Ucraina. Le condizioni macroeconomiche renderanno il metallo giallo, con molta probabilità, il bene rifugio più richiesto.