Parliamo spesso della Cina perché è un paese che va monitorato per comprendere gli attuali scenari del mercato dei diamanti e poterne prevedere le dinamiche future.
Si tratta del secondo mercato mondiale dei diamanti, dopo gli USA che detengono il primato da sempre. È indubbio tuttavia che la Cina sia il primo Paese per crescita economica, per numero di abitanti e per potenzialità di sviluppo. Ciò per merito della “prosperità diffusa” auspicata dal presidente cinese Xi Jinping, con politiche a favore di una redistribuzione del reddito alle classi più basse e di conseguenza un impatto repentino sui consumi dei nuovi ricchi.
Secondo i dati dello Shanghai Diamond Exchange, la borsa di diamanti della Repubblica Popolare, nel primo semestre 2021 ha raggiunto i 3,82 miliardi di dollari di transazioni. Un aumento di oltre l’86% rispetto al livello pre-pandemia nello stesso periodo del 2019. Le importazioni di diamanti tagliati hanno raggiunto 1,58 miliardi di dollari, superando il livello di importazione del 2020 e con un aumento del 49% rispetto alla prima metà del 2019. La borsa ha previsto anche che le importazioni di diamanti cinesi quest’anno supereranno il precedente record di 2,78 miliardi di dollari del 2018.
Non poteva mancare ovviamente anche l’attenzione speciale a questo Paese da parte del Natural Diamond Council, l’ente che rappresenta sette dei principali produttori mondiali di diamanti. Esso promuove codici etici imprescindibili quali l’impegno alle pratiche minerarie consapevoli e sostenibili e politiche a sostegno delle donne e delle famiglie nelle comunità coinvolte nell’estrazione diamantifera. Il suo CEO, David Kellie, ha dichiarato che la Cina è il paese che sta guidando il consumo mondiale di diamanti grazie alla sua forte crescita economica. Il PIL nella prima metà di quest’anno ha registrato un + 12,7%, con una ripresa ottimistica della vendita di gioielli con preziosi già dal biennio 2022/2023.
La crescita stimata dipenderà anche dall’aumento degli acquirenti di gioielli con diamanti. Si tratta del ceto dal reddito medio e delle generazioni più giovani che hanno imparato l’arte di trattarsi bene e di spendere con facilità. Questa tendenza è anche confermata da una ricerca degli analisti di Kepler Cheuvreux che hanno dichiarato che attualmente la domanda mondiale dei beni di lusso è fortemente sostenuta dall’area cinese, che attrae da sola circa un quarto delle vendite mondiali.
I cinesi stanno diventando sensibili anche ai brand. I gioielli di marca hanno rappresentato il 15% dell’intero mercato, raggiungendo un valore di 100 miliardi di dollari. “Per prima cosa, il lusso è diventato meno elitario, meno formale e più accessibile. Il nuovo consumatore sta cercando di capire di più sulla provenienza dei suoi acquisti, nonché sui valori del prodotto e sulle organizzazioni dei produttori”, ha detto Kellie.
Da qui la ragione della joint venture dello scorso maggio tra NDC e il rinomato marchio di gioielli locale Chow Tai Fook per lanciare campagne educative sul diamante naturale e promuoverne il valore reale ed emotivo. “Vorremmo capitalizzare la rete di oltre 4.000 punti vendita di Chow Tai Fook per raggiungere una comunità di consumatori molto più ampia e far crescere il mercato”, ha affermato Kellie.