La nostra vita sta tornando alla normalità. Il controllo della pandemia a livello globale, anche attraverso la somministrazione dei vaccini di massa, sta favorendo la ripresa dei consumi e delle spese.
Gli analisti finanziari parlano di boom economico e si torna a menzionare la corsa verso lo spending revenge. La propensione a spendere per sentirsi risarciti, in questo caso per i 15 mesi di restrizioni che tutti gli abitanti del globo hanno condiviso. Le prospettive sono rosee perché il tasso di risparmio personale è aumentato vertiginosamente e le spese si sono ridotte.
Secondo una analisi del Centro studi di Unimpresa – Unione nazionale di Imprese – che ha elaborato dati della Banca d’Italia sulle riserve delle famiglie e delle aziende italiane, il valore di risparmio degli italiani si sta avvicinando a 2.000 miliardi di euro, crescendo di 110 miliardi in un anno (aprile 2020-aprile 2021).
Questo fenomeno non è solo italiano ma globale. Dopo oltre un anno di risparmio forzato dagli Stati Uniti, arrivano segnali di ottimismo anche dal settore della gioielleria e dei diamanti, con una domanda forte e costante. Evgeny Agureev, Ceo di Alrosa, ha recentemente affermato che le vendite di gioielli con la pietra preziosa per eccellenza hanno sorpassato i livelli pre-COVID del 2019, segnando un + 30% in Usa e un + 10% in Cina.
Ophir Gore, un funzionario del Ministero dell’Economia e dell’industria israeliano ha dichiarato che “l’industria dei diamanti israeliana ha molte ragioni per rimanere ottimista, tra cui la ripresa dell’industria globale dei diamanti, gli aumenti dei prezzi e la riduzione delle scorte presso le principali società minerarie, in particolare De Beers e Alrosa”. Bloomberg a questo proposito ha di recente riportato che entrambe le società hanno iniziato l’anno con miliardi di dollari di scorte accantonate nel 2020 ma hanno venduto quasi tutte le pietre in stock e quelle estratte nel primo trimestre 2021.
Per noi addetti del settore si prospetta un autunno caldo e soprattutto una stagionalità natalizia all’insegna delle care vecchie abitudini, ovvero acquisto di regali preziosi e di valore, sia concreto che simbolico.
Anche a livello di investimenti alternativi in beni rifugio ci sono fermento e grandi aspettative, proprio perché sono aumentati i risparmi sui conti correnti e cresce l’esigenza di proteggere il patrimonio e di farlo rendere. Soprattutto ora che i risparmi sono infruttiferi, rappresentano un costo e alcune banche hanno deciso di chiudere i conti con eccessiva liquidità.
Insomma, è un back to the origins, finalmente, e noi e i nostri consulenti siamo prontissimi per affrontare i prossimi mesi con professionalità ed entusiasmo, affiancando i nostri clienti nella scelta migliore per allocare le loro finanze.