Un minerale difficile da pronunciare, più resistente del diamante e di origine extraterrestre. Stiamo parlando della Lonsdaleite. Questo misterioso minerale è tornato recentemente ad animare il dibattito della comunità scientifica attorno alla sua formazione.
Osservata per la prima volta nel 1967 all’interno di un meteorite proveniente dal Canyon Diablo, in Arizona, la lonsdaleite è apparentemente simile al diamante. La differenza tra le due gemme è nella configurazione interna che assumono gli atomi di carbonio che le costituiscono e di cui entrambi i minerali sono composti. Anziché la struttura cubica tipica dei diamanti “terrestri”, la Lonsdaleite ne possiede infatti una esagonale. È proprio questa struttura atomica più complessa che rende questo minerale così duro e resistente (si pensa fino al 60% in più del diamante).
Ciò che distingue nettamente la lonsdaleite dal diamante è però il processo che risiede dietro la formazione dei due minerali e la motivazione della loro presenza in natura. I diamanti si formano ad una profondità di circa 160 km sotto la superficie terrestre, all’interno della roccia fusa del mantello, dove il giusto mix di calore e pressione avvia la trasformazione del carbonio puro. Risalgono poi in superficie sfruttando correnti di lava fusa come ascensori. La Lonsdaleite, invece, fin dalla sua scoperta si lega indissolubilmente a rocce di origine spaziale. Non a caso la si è rinvenuta sempre in luoghi in cui si sono verificati impatti di meteoriti.
Una nuova ricerca, condotta da un team di geologi dalla Monash University in Australia, ha recentemente individuato la presenza di questi diamanti esagonali in una rara classe di meteoriti, offrendo così nuovi spunti per indagare l’origine misteriosa della lonsdaleite. Gli scienziati hanno infatti esaminato 18 campioni di queste specifiche rocce spaziali, chiamate “ureliti”, ipotizzando siano giunte sulla terra circa 4,5 miliardi di anni fa a seguito dello scontro fra una antico pianeta nano e un imponente asteroide.
Fino ad allora gli scienziati pensavano che la lonsdaleite si fosse formata con l’impatto dei meteoriti con l’atmosfera terrestre. Il team australiano però sospettava che l’impatto non sarebbe stato sufficiente per creare un potente diamante, dalla struttura esagonale così tanto resistente, e iniziò ad analizzare le condizioni dei reperti.
Secondo la loro ipotesi, sarebbero invece le ureliti ad aver condotto sul nostro pianeta la lonsdaleite, che si sarebbe generata quindi prima di toccare terra, ancora nello spazio, nel momento in cui enormi gas si sono liberati dal pianeta nano mentre era in fase di collasso. I gas sprigionati dall’impatto con l’asteroide avrebbero immediatamente reagito con la grafite contenuta nelle rocce del mantello del pianeta, modificando la struttura degli atomi di carbonio e generando così questo super diamante spaziale.
La lonsdaleite non si sarebbe creata quindi per forza dell’onda d’urto, ma attraverso dei processi chimici specifici, potenzialmente replicabili artificialmente, e potrebbe un giorno rimpiazzare la grafite in molti processi industriali. Da queste sorprendenti ipotesi avanzate dai ricercatori australiani, che saranno di stimolo per tutta la comunità scientifica, non abbiamo dubbi che sentiremo ancora parlare di questo affascinante minerale extraterrestre!
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