Nel corso della storia l’oro è stato apprezzato per la sua bellezza e il suo splendore. Per questo molte culture hanno immaginato che esso rappresentasse il sole, per la sua lucentezza, il colore e la preziosità.
L’oro è un metallo nobile perché non si ossida né si corrode se esposto all’aria umida. Si pensi ad esempio alla differenza di un gioiello in oro giallo e uno in argento. Il primo rimarrà tale anche dopo tanto tempo e molti indossi. Quello argenteo tenderà ad annerirsi a causa di una patina che si forma in superficie, certo removibile con vari procedimenti, ma pur sempre fastidiosa e antiestetica.
Il suo “difetto” è che è malleabile, ovvero non è resistente e si può scalfire se colpito. Questo comporta che per creare i gioielli sia lavorato in lega con altri metalli. Infatti tutti abbiamo sentito parlare di oro 24 o 18 carati o anche oro 750. Ma forse non tutti ne conoscono il significato e le differenze.
Il peso dell’oro è misurato internazionalmente in once – 1 oncia = 31,1034768 grammi – mentre la sua purezza è misurata in carati – kt. La caratura è la misura della purezza dell’oro in lega con altri metalli. 24 carati è oro puro. Sotto a questa cifra si hanno leghe che contengono oro insieme ad altri metalli in varie percentuali. Ad esempio l’oro 18 carati contiene il 75% di oro e il 25% di altri metalli, spesso rame o argento a seconda del colore che si vuole ottenere. Il titolo “750” significa che l’oggetto è composto per tre quarti di oro puro e un quarto di altro metallo che lo rende più robusto.
La caratura minima per un articolo per essere considerato oro varia da paese a paese. In Italia e in molti paesi europei il 9 carati è la caratura più bassa consentita. In Danimarca e Grecia, 8 carati è lo standard minimo. Negli Stati Uniti il minimo legale è 10 carati, 14 carati è il più popolare. In Italia il più diffuso è il 18kt.
Il colore dell’oro dei gioielli più popolare a livello mondiale è il giallo. Ma oggi l’oro è disponibile in una tavolozza diversificata: rosa, blu, nero, bianco. Il processo di lega infatti non solo rende l’oro meno duttile conferendogli una maggiore durata, ma può anche essere utilizzato per cambiarne il colore. L’oro bianco, sempre più diffuso anche nel nostro paese, si ottiene legando l’oro puro con metalli bianchi come il palladio o l’argento, ma anche nichel o zinco. Inoltre, di solito è placcato con il rodio per creare una superficie più resistente e lucida. L’oro bianco è diventato la scelta privilegiata per le fedi nuziali negli Stati Uniti, mentre in Italia per lo scambio degli anelli il giorno del sì, si preferisce per lo più ancora l’oro giallo.
L’oro da investimento è solo quello con un titolo pari o superiore a 995/1000. Si presenta quindi sempre di colore giallo, generalmente sotto forma di lingotti o placchette e in pezzature/grammature variabili. Il possesso di oro da investimento e la sua compravendita sono regolamentati dalla Legge n° 7 del 17 gennaio 2000, che adegua la legislazione italiana a una norma europea.
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