A fine estate il World Gold Council (WGC) ha emesso un report che elenca alcuni importanti highlights sul settore e spiega le tendenze del metallo giallo nel secondo trimestre 2023.
L’oro ha performato bene nel secondo trimestre. Gli acquisti della banca centrale sono rallentati ma sono rimasti decisamente positivi. Questo, combinato con investimenti sani e una domanda resiliente di gioielli, ha creato un ambiente favorevole per i prezzi dell’oro.
Il prezzo dell’oro è stato in media di $ 1.976 l’oncia durante il secondo trimestre, un livello record. Questo prezzo è stato superiore del 6% su base annua e del 4% rispetto al precedente record del terzo trimestre del 2020. I movimenti valutari hanno fatto sì che diversi paesi vedessero un’ulteriore forza nei prezzi dell’oro locale, in particolare Cina e Turchia.
La domanda totale dell’oro è aumentata del 7% su base annua arrivando a 1.255 tonnellate. La domanda di gioielli ha registrato un leggero incremento nonostante l’elevato prezzo dell’oro, con un aumento del 3% su base annua a 476 tonnellate.
Con una produzione di gioielli pari a 491 tonnellate, le scorte sono aumentate di circa 15 tonnellate nel secondo trimestre, in parte perché il consumo cinese di gioielli non è riuscito a soddisfare le aspettative ottimistiche del settore.
Anche il totale del primo semestre per la domanda di gioielli è stato leggermente più stabile rispetto al 2022. In particolare, la domanda di gioielli in oro in Cina ha raggiunto le 132 tonnellate nel secondo trimestre, il 28% in più su base annua. La spiegazione di tale crescita si deve alla fine della politica zero-COVID. Anche le celebrazioni di matrimoni, represse durante la pandemia, hanno rafforzato la domanda di gioielleria. Inoltre, la doppia natura unica dell’oro, come bene reale che preserva il valore e accessorio quotidiano, ha continuato ad attirare l’attenzione durante il secondo trimestre, poiché la ripresa economica locale è diventata sempre più incerta e il RMB si è deprezzato.
L’India, al contrario, ha frenato la domanda globale poiché la domanda dei consumatori si è indebolita in reazione ai prezzi record dell’oro locali.
Gli investimenti in lingotti e monete sono aumentati del 6% su base annua a 277 tonnellate nel secondo trimestre, con la Turchia come uno dei principali motori della crescita.
La domanda di oro per tecnologia è rimasta molto debole grazie alla perdurante debolezza del mercato dell’elettronica di consumo; ha tenuto a sole 70 tonnellate per il secondo trimestre consecutivo.
L’offerta totale di oro è aumentata del 7% su base annua a 1.255 t, sostenuta dalla crescita in tutti i segmenti. Si stima che la produzione mineraria abbia raggiunto un record per H1 di 1.781 t.
Fonte WGC