Il rally dell’oro non accenna a fermarsi. Nelle ultime settimane il metallo prezioso ha toccato nuovi record, raggiungendo quota 4.242 dollari l’oncia alla Borsa di Londra. Si tratta del quarto massimo storico consecutivo, segnale di una fase di mercato dominata da incertezza e ricerca di beni rifugio.
L’attuale crescita dei prezzi è il risultato di una combinazione di fattori macroeconomici e geopolitici che hanno spinto molti investitori a ribilanciare i propri portafogli, privilegiando asset reali come l’oro rispetto a obbligazioni e valute.
Dall’inizio di settembre, il metallo giallo ha registrato un aumento di circa il 24%, mentre da inizio anno il rialzo supera il 50%. La soglia psicologica dei 4.000 dollari è stata superata l’8 ottobre, confermando la forza del trend rialzista.
A sostenere ulteriormente i prezzi contribuiscono le banche centrali, che continuano ad accumulare oro nelle loro riserve con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense. Questo movimento strutturale aggiunge un ulteriore livello di supporto al metallo prezioso.
Per gli investitori, il quadro attuale sottolinea il valore dell’oro come componente strategica di un portafoglio diversificato. L’oro mantiene nel tempo il proprio potere d’acquisto e tende a performare bene nei periodi di incertezza economica e geopolitica.
In un contesto di tassi in calo e mercati volatili, l’oro continua a rappresentare una forma di protezione e stabilità — una risorsa da considerare attentamente nelle strategie di investimento a medio e lungo termine.






